Uno spaccato sul nostro calcio amatoriale....scaturito dalla mente vulcanica del nostro Bruno Scatena datato ma sempre attualissimo!!!

Disquisizione sugli allenamenti.......  ovvero 

Questi inutili, fondamentali, pesanti, essenziali…Allenamenti del mercoledì.

Carissimi amici. Ieri sera (mercoledì 12 gennaio 2006), con la mia borzettina da fatica, mi sono recato agli allenamenti settimanali delle 19.30 (A proposito: 19.30 significa che è l’ora in cui s’inizia a sgambettare sotto le pazienti urla del Mister, dotato di corretta fascia sul braccio recante l’effige delle “SS”, oppure che alle 19.30 è il limite entro il quale bisogna arrivare agli spogliatoi, per iniziare la tragicomica operazione della vestizione, per evitare multa Societaria ??). Mah...

Ad un certo punto il caro Flash, con voce candida, dichiara: "le docce non funzionano (non c’è acqua!!)...". A quel punto inizia un dibattimento politico degno del programma televisivo “Ballarò”!

Siamo nove (9) indomiti atleti che iniziano le dissertazioni più strane e fantascientifiche se fare oppure no gli allenamenti. In silenzio, il Mister ascolta.

Nell’ordine, queste alcune delle elucubrazioni:

Flipper: “…poiché a questo punto sono arrivato qua, io gli allenamenti li faccio. Meglio che stare in casa, a rincorrere quella peste di mio figlio…”

Troddio: “…se c’è la maggioranza io mi cambio, altrimenti se c’è la minoranza relativa e assoluta me ne torno a casa a mangiare…” (in sostanza fa capire chiaramente che non ha molta voglia…).

Panzer: “…ragazzi, senza doccia non si può! In ogni caso io ho già fatto 2 allenamenti ieri e 3 partite questa mattina. Se serve per fare numero, io sono disponibile…”

Er Filosofo: “… l’allenamento è sempre fonte di discussione. Sarebbe quindi opportuno rimettersi ai voleri della maggioranza…” (della serie: “Se ci si allena, bene. Se non ci si allena, meglio”).

Anguilla: “… senza doccia non posso tornare a casa… e chi la sente mia moglie, poi ? Inoltre siamo sempre i soliti 4 gatti. Dove vogliamo andare ??...”

Puccinho: “…mi rimetto alle decisioni della Corte. Sarebbe opportuno decidere da subito se bisogna iniziare a cambiarci oppure se fare una tavola rotonda…”

Chilivani. Non pervenuto. Stranamente silenzioso, si capisce lontano un miglio che non si allenerà. E così sarà…

Flash: “…sono raffreddato, ho 38,75 di febbre e volete che venga a sudare senza potermi fare la doccia? Ma voi siete pazzi. Ma non vi rendete conto che possono venirmi le mie cose ???...”

Pibizziri: “…ragazzi, non facciamo scherzi. Ho attraversato l’Altipiano della Giara per essere qui a questi cazzo d’allenamenti. Io mi cambio anche se “giro” da solo…”.

E’ a questo punto che tronca le opinioni il Magic Mister, dichiarando: “…ok. Facciamo solo 45 giretti di campo e 33 ripetute. Senza addominali e torsioni. Cos’ì non state sdraiati per terra e vi sporcate poco (??)… E poi, se vogliamo andare ad analizzare, per qualcuno è importante fare gli allenamenti per poter giocare il Sabato…”.    E’ in quel preciso momento che tutti quanti, all’unisono, si scatta in piedi e ci si comincia a cambiare. Solo Anguilla, favorito dalla stretta parentela con il Mister, osa dire “…ma insomma, una volta per tutte, questi benedetti allenamenti sono vincolanti per essere schierati il sabato oppure no???...”  Davanti a cotanta chiarezza, il Mister glissa furbescamente. Ma il quesito rimane.

Ed è qui che n’approfitto per esprimere alcuni concetti che, nei Tornei Amatoriali Over e non, sono sempre stati sottintesi o aleatori e che ritengo siano il caso di chiarire:

In un campionato Amatoriale esistono Società che si radunano direttamente il Sabato per la partita, lasciando alla libera iniziativa di ognuno, la possibilità di allenarsi oppure nò.   I principi secondo i quali è schierata la formazione più idonea di Sabato in Sabato rimane ai più sconosciuta. Si parla che viga l’anarchia, la raccomandazione, le simpatie e, talvolta, le capacità.

Altre Società, che ne hanno la possibilità, hanno luoghi dove potersi riunire settimanalmente per fare questi “mitici e, spesso, fantozziani” allenamenti.

Allenamenti a cui partecipano, spesso e volentieri, quasi sempre gli stessi personaggi con le stesse caratteristiche:

- i fedelissimi = ci sono sempre, neanche cascasse il mondo, della serie “non ciò un cazzo da fare di meglio... e poi ci credo....” (1, 2, max 4 unità);

- i fedeli = vengono a meno che, avvenimenti particolari, ne impediscano l’adunata (3,4, max 6 unità);

- gli occasionali =  (2, 3, max 4 unità) che vengono se non hanno niente di meglio da fare;

- i mitici “fantasmini”, personaggi che, a causa di una quotidianità perennemente occupata, possono unirsi a noi soltanto occasionalmente (zero, 1, max 2 allenamenti ogni 10).

Da non sottovalutare gli sciagurati che, nascondendo il tutto ai compagni di squadra, soffrono di un male raro ma assai presente: la Consortite. Mogli dittatoriali e invadenti che ricattano costantemente il marito che attende pazientemente il Sabato, per poter evadere dalla gabbia in cui vive, da molti anni, con un essere “mostruoso” in cattività.  Dopo essere riuscito ad ottenere questa libertà sindacale, sà benissimo che, se osasse chiedere la “libera uscita” per giocare al pallone anche durante la settimana, sarebbero urla stridule e tafferugli per tutto il rione.

Per quanto sopra, è altresì evidente che al “Grande Giocatore” (o, almeno, così considerato dalla Società) è sempre concesso qualcosa di più che, agli Scarponi e ai Pipponi vari, invece, non viene concessa.   Andando nel dettaglio, ogni Società calcistica può dare una rilevanza differente agli Allenamenti.

Normalmente, nella maggior parte delle Società Amatoriali, si possono individuare 6 profili di giocatori di calcio.

1.    I Predestinati; 

2.    Gli Indispensabili; 

3.    Gli Importanti ma non Indispensabili; 

4.    I Normali; 

5.    Le Riserve; 

6.    Quelli che servono a “far numero”. 

Passiamo ora ad analizzare le singole categorie e vediamo, in funzione di queste, cosa prevedono per loro, le Società Sportive, alla voce “Allenamenti”.

I Predestinati.

Giocano ovunque e comunque (…anche se, in realtà, hanno un ruolo ben definito ed esclusivo…). Sono ritenuti così importanti e vitali che la loro presenza in squadra è fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo finale.   

Sono impiegati 30 volte su 30. Se ciò non avviene, è solo per squalifica o infortunio.  Un’eventuale loro sostituzione è plausibile solo a pochi minuti dalla fine del match (…per la "standing ovation"…).   I “Predestinati” che vengono agli allenamenti sono anche persone serie. Viceversa, quelli che “camminano sulle acque”, agli allenamenti non li vedi mai (…o quasi mai…). Ti devi accontentare della loro partecipazione (da titolare) di Sabato e, sei fortunato, li puoi anche toccare…

Gli Indispensabili.

Giocano ovunque e comunque. Sono ritenuti ottimi e importanti per gli “equilibri” della Squadra. La loro capacità tecnica, la loro intelligenza calcistica, il loro carisma, la loro anzianità e fedeltà alla Società Sportiva ne fanno degli atleti che, alla bisogna, possono anche fornire i loro suggerimenti e consigli ai Dirigenti e/o agli Allenatori.   

Anche loro sono impiegati 30 volte su 30; se ciò non avviene è solo per squalifica, infortunio o perché, per pudore, l’allenatore decide che 1 volta, max 2 volte in tutto il campionato, possono partire dalla panchina (…normalmente quando si gioca contro le ultime in classifica…). Questo per dare l’opportunità, che attendeva da una vita, il panchinaro cronico.  Un’eventuale loro sostituzione avviene, normalmente, a risultato già acquisito.   Per questa categoria, gli allenamenti non sono obbligatori. Se ci sono ben vengano, aiutano per fare “Gruppo”. Se non possono venire, va bene lo stesso, tanto il posto da titolare non glielo toglie nessuno, neanche il Pippone che, durante gli Allenamenti, per mettersi in mostra, percorre 3 volte la circumnavigazione del Pianeta.

Anche qui, le persone che, nonostante il loro alto “rango”, vengono agli allenamenti sono da considerarsi persone serie. Quelli che si vedono poche volte (…o non si vedono affatto…) hanno la sventura di avere un’intensa vita mondana, perciò non possono perdere tempo a fare le foche ammaestrate con il resto della squadra.

Gli Importanti ma non Indispensabili.

Giocano spesso e volentieri. Alla fine di un campionato riescono ad accumulare un buon numero di presenze (almeno i due terzi) come titolari. Sono ritenuti utili per la squadra ma da questa categoria l’allenatore attinge a piene mani per le sostituzioni nelle occasioni in cui bisogna dare un segnale dimostrativo dell’efficienza e della serietà della Società Sportiva.  Infatti, se si viene da uno o più risultati negativi e bisogna dare un segno forte che la situazione è sempre sotto il controllo della Società, sono i primi che ne fanno le spese.  Perché non indispensabili, si possono impiegare in ruoli diversi. La loro capacità d’adattamento gli permette di accettare ruoli alternativi. Talvolta sono sostituiti, altrimenti i 4 – 5 elementi che scaldano la panca, s’incazzano come tori in calore...

Anche qui, avremo che quelli che vengono agli allenamenti con una certa costanza sono persone serie, quelli che vengono poche volte possono rischiare il posto da titolare (…ma dipende sempre da com’è la classifica generale…). Il non venire agli allenamenti ed essere sempre schierati dà un segnale forte d’inefficienza sportiva da parte della Società.

I Normali.

Sono la categoria più numerosa. Normalmente, tutti ci autoclassifichiamo “normali giocatori di calcio”. Il divertente è tentare di capire dove finisce il giocatore e dove iniziano le comiche.   Gli Allenatori vorrebbero averne a piene mani di giocatori “normali” perché ciò significherebbe non avere giocatori scarsi o pippe mostruose in squadra. Ma questa è pura utopia…     E’ tra loro che, normalmente, si sceglie chi sostituire, per far entrare altri “normali” (che, nel frattempo riscaldano la panchina…). Basta uno “stop” sbagliato o un “recupero” mancato. E’ a quel punto che il giocatore normale và in panico e si comincia a chiedere se sarà sostituito al termine del primo tempo (??). Sono da apprezzare quei giocatori normali che vengono agli allenamenti, anche se fa freddo o se stanno poco bene. Devono dimostrare che non sono da meno degli altri…

Quelli che qualche volta mancano, sanno che possono correre il rischio di partire dalla panchina nella partita del sabato. Ci sono poi i “temerari” che, non venendo mai o quasi mai, pretendono di giocare spesso e volentieri (… alché, rimane sempre più difficile, per il Mister, tenere tranquilli i tori incazzati, visti prima in panchina…).

Le Riserve.

Sono tutti coloro che il Mister (e non solo…) non reputa idonei ad essere catalogati nelle precedenti categorie. Coloro che sono considerati in tale modo, non  ammettono mai di far parte delle “Riserve”, normalmente trattasi di giocatori “non compresi” o “sottovalutati” o “mal impiegati”.   Il bravo Mister deve saper fare giochi trapezistici per riuscire a farli partire titolari (anche perché le squadre avversarie che si andranno ad affrontare non sono sempre le ultime in classifica…).

Sono elementi ritenuti utili per la Società in caso d’incidenti vari, epidemie, malattie, etc. in modo tale che, grazie a loro, ad 11 elementi ci si arriva sempre.  Se partono titolari, o fanno la partita della vita o sono sostituiti al primo stormir di fronde. Se partono dalla panca (spesso…) sono impiegati ad inizio secondo tempo (…brutta partita dei titolari, bisogna cambiare qualcosa…) o nella metà del secondo tempo (…bisognerà pure farli giocare, a questi sventurati…) oppure negli ultimi 5 minuti dell’incontro (…bisogna perdere tempo e così gli viene anche giustificato che, se hanno preso freddo, neve, caldo, e/o gelo, almeno sono stati utili alla causa…).

Se vengono anche agli allenamenti, sono bravi ragazzi che andrebbero baciati, uno ad uno, per la tigna che ci mettono, per far cambiare idea al Mister (…e qualche volta ci riescono…). Se qualche volta non vengono, non hanno diritti, non possono pretendere niente, sono simili agli schiavi. Se non vengono mai, o quasi mai, evidentemente gli piace da matti non essere (calcisticamente) nessuno e credersi qualcuno.

Quelli che servono a far numero”

Normalmente è 1, max 2 sfigati. Quando giocano ne parla anche l’ “Unione Sarda”. Sono persone volenterose e serie che sono convinte di poter dare il loro contributo alla causa, mentre il Mister deve fare il Mago Zurlì per non far trapelare che dovrebbero trascorrere il Sabato ad occuparsi di altri sports (ad es. il Polo). Giocano se proprio non se ne può fare a meno di schierarli in campo. Sono fortunati se tra pezzi, pezzetti e pezzettini di partita accumulano un impiego totale di minuti di gioco equivalente a 4 partite, in tutto il Campionato.  Se vengono anche agli allenamenti, andrebbero presi ad esempio da tutti coloro che credono che ormai non hanno nulla da imparare dagli allenamenti.

Finisco, caro paziente lettore, chiedendoti di non tentare di identificarti in una delle categorie suddette. Sarebbe inutile e illusorio. Quello che ho scritto è stato soltanto il frutto dell’osservazione di tanti anni trascorsi in ambienti sportivi dilettanti, dove vane discussioni, strane teorie, opinioni bizzarre si sono sempre intrecciate, accavallate e, spesso, contraddette per giustificare il tutto o il suo contrario.

L’importante è stare insieme, vivere un’amicizia amando lo stesso Sport, facendo il tifo per la stessa squadra… se poi, ogni tanto, ti fanno pure giocare… forse è anche meglio… altrimenti dovrai dimostrare, a quegli stronzi, che con l'impegno e la voglia potrai giocare più spesso anche tu...   Ma, se poi siamo in 16, tu chi manderesti in panchina ? E pensi che gli esclusi sarebbero contenti ? Pensi che saresti criticato ? Non ti faresti dei “nemici” che, calcisticamente, ti detestano ? Non potrebbero pensare "...questo non ci capisce niente... vede solo i suoi preferiti..." ?

Mio caro amico, purtroppo è una brutta cosa dover fare delle scelte…    Lascio volentieri l’onere al Magic Mister.

Così è, se vi pare. (Er Filosofo)

Related Articles

Free Joomla templates by Ltheme